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27-02-09

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Chi siamo, cosa vogliamo.

CACCIA AMBIENTE è un partito costituito da donne e da uomini che garantiscono la democrazia nel nostro Paese. Vuole integrare i concetti di libertà, eguaglianza e giustizia con quelli più connessi al nostro tempo: pari opportunità, solidarietà, libera iniziativa, partecipazione allargata, tutela della caccia, tutela dell’ambiente, tutela della pesca, tutela dell’agricoltura, tutela delle culture e tradizioni locali; nel costante rispetto dei principi democratici e delle regole sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

Al di là dell’appartenenza politica precedente tutti i cittadini possono operare al nostro fianco per dare voce a chi non ne ha, per restituire dignità a coloro cui è stata tolta con la violenza, con l’inganno dell’informazione, con l’abuso del potere.

CENTRALITÀ DELLA PERSONA

·    Lo Stato deve essere al servizio dei cittadini e non i cittadini al servizio dello Stato.

·    Referendum. Introdurre nella Costituzione il referendum propositivo. Non più di tre referendum nella stessa tornata elettorale, con previsione di una tornata l’anno; in autunno.

·    Rapporti fra cittadino e pubblica amministrazione. Piena e reale applicazione delle leggi sull’autocertificazione; carta dei diritti del cittadino; responsabilizzazione dei funzionari amministrativi per i danni e/o ritardi eventualmente causati; estensione ed applicazione dell’istituto del silenzio-assenso.

·    Obbligo di risposta: le Amministrazioni o Servizi Pubblici, a qualsiasi livello, devono rispondere alle richieste formulate per iscritto da singoli cittadini o organizzazioni degli stessi; non oltre 30 giorni dal ricevimento.

·    Rendere comprensibili al cittadino i documenti ufficiali accogliendo le direttive OCSE che indicano come scrivere leggi e atti amministrativi, adottando un linguaggio che non dia adito ad ambiguità di interpretazione.

·    Diritto: Affermare universalità e assolutezza dei diritti della persona.

·    Sport e politiche giovanili. Sostegno alle associazioni di sport amatoriale; impianti all’aperto nelle zone del paese che ne sono prive; sviluppo di una cultura sportiva che sradichi la tendenza al lusso ed alle follie del consumismo; sostegno all’aspetto socializzante con attività sportive all’aria aperta.

·    Anziani. Investimenti per la rivalutazione abitativa delle Case di Riposo e accrescimento sostegni economici per usufruirne; riabilitazione funzionale gratuita per prevenire incidenti evitabili e interferenza, nella vita quotidiana e relazionale, dei fastidi delle degenerazioni e delle malattie croniche; sensibilizzare i medici di base ad ascoltare e indirizzare le persone anziane per problemi di pertinenza sanitaria e non sanitaria.

·    Sicurezza. Più efficace coordinamento fra tutte le forze di polizia locali o nazionali; corsi di informazione tenuti, con la partecipazione delle forze dell'ordine, ai cittadini e alle associazioni volontarie che intendono partecipare alla prevenzione del rischio.

AMBIENTE E TERRITORIO

·       Troppe regole, in parte contrastanti, sono peggio di nessuna regola: è una consapevolezza preziosa quando s’intende proporre una nuova politica di tutela dell'ambiente.

·        Tutela del diritto dell’ambiente. Nell’ambito della tutela civile, “Chi inquina paga”, dovrebbe essere applicato alle amministrazioni locali quando concedono autorizzazioni senza un’adeguata valutazione dei rischi ecologici.

·       Depenalizzazione delle azioni meno lesive o inquinanti dell’Ambiente; meccanismi premiali per chi ristruttura o inserisce tecnologie meno o non inquinanti.

·       Gestione delle risorse idriche. La legge Galli del 1994 impone a comuni e province l’organizzazione e la gestione dell'intero ciclo dell'acqua; procurarla, distribuirla alle utenze, scaricarla attraverso fognature, depurarla prima di riconsegnarla ai fiumi e mare. Questa legge è, in moltissimi casi, inapplicata. Chiediamo, visti i costi sborsati dall’utenza, che le regioni e le organizzazioni di bacino ne diano attuazione immediata su tutto il territorio nazionale.

·       Prevenzione con monitoraggio ed interventi preventivi per il rischio geologico ed idrogeologico.

·       Rinforzare il trasporto merci su rotaia, ampliare le tratte dell’alta velocità, aggiornare e/o ricostruire strade mettendo in sicurezza la viabilità, rivedere gli svincoli agli ingressi delle città.

·       Rivedere e contenere i provvedimenti come le targhe alterne ed i divieti di circolazione, poiché l’incidenza dell’inquinamento dell'aria non dipende da questo (inferiore al 20%), ma soprattutto dalle emissioni delle industrie e dal tipo di riscaldamento domestico.

RIORGANIZZARE IL TERRITORIO RURALE

 

·        Costruirlo e gestirlo in maniera armoniosa ed equilibrata, nel rispetto delle diversità, delle identità e delle esigenze di ciascun cittadino; in città come in campagna, per garantire a tutti e insieme- una migliore qualità della vita.

TRADIZIONI

·        Il termine Tradizioni ha un significato chiaro ed inequivocabile. E’ dalle Tradizioni che si riconoscono le radici di un popolo.

·        Nella Ruralità si riconoscono le radici del nostro popolo.

·       Agricoltura: salvaguardare la produzione e la commercializzazione dei prodotti tradizionali e/o innovativi dalla terra italiana, senza mai perdere di vista la giusta remunerazione dovuta, senza penalizzare come succede oggi, i produttori (agricoltori).

·        La caccia e la pesca fanno parte, anch’esse, delle nostre tradizioni culturali e devono perciò beneficiare di misure che ne salvaguardino la loro peculiarità. L’Italia è, in Europa, il Paese con le normative più restrittive in materia di caccia. La storia, rafforzata dalle Tradizioni, insegna che i primi gestori del patrimonio ambientale, assieme agli agricoltori, sono stati proprio i cacciatori. Nelle regioni e nelle località dove la tradizione della caccia era più praticata, le popolazioni della fauna selvatica erano costantemente presenti nel tempo. Ciò dimostra quanto siano legati fra loro in maniera indissolubile, la corretta gestione del territorio, la programmazione oculata e il prelievo responsabile.

PROTEGGERE e CONSERVARE

·        Si deve distinguere tra proteggere e conservare. Proteggere significa difendere qualcosa o qualcuno senza intervenire in alcun modo dall’esterno. Conservare ha un significato assai diverso, poiché prevede di intervenire proprio laddove ciò sia necessario. Il nostro obiettivo è di conservazione della Natura, della Fauna e del territorio, purché ciò non sia il risultato della contraddizione con le quotidiane esigenze dell’essere umano.

·        La metodologia applicata nella gestione dei Parchi e delle Oasi di Protezione in nome di un’irresponsabile massima, quella del tutto vietato e sempre, ha dato risultati fallimentari. Questi territori si sono dimostrati dei veri “mangia soldi”, generando esiti indecorosi, sia per l’Ambiente sia per la Fauna nel suo complesso. Vere e proprie cattedrali nel deserto dell’insipienza. Riteniamo doveroso rivedere e modificare le leggi che impongono queste non gestioni.

·          L’essere umano, storicizzando il territorio naturale e costruito, si colloca da sempre al  centro dell’universo, così come le sue tradizioni; chi pensa di proteggere l’Ambiente e la Fauna relegando l’essere umano al ruolo di comparsa, ha sbagliato i conti con la Natura, quella vera

DIRITTO ALLA SALUTE

·    La salute è un diritto fondamentale e inalienabile dell'individuo, bene della persona e interesse della collettività.

·    Il modello di assistenza che ritiene la salute un diritto ha generalmente prodotto sistemi meno costosi, più equi e più efficaci. Un S.S.N. a carattere pubblico, aperto all’integrazione con il privato, efficiente, equo ed uniforme nelle prestazioni è il sistema più idoneo per la promozione e la tutela della salute dei cittadini.

·    Valorizzare la prevenzione è la strada da percorrere per garantire il diritto alla salute; la cura e la riabilitazione servono per ridarla.

·    Riorganizzare e migliorare i Pronto Soccorsi italiani; le ambulanze con medico a bordo; distribuzione omogenea sul territorio nazionale degli operatori del soccorso.

·    Differenziare l’ospedale dalle aziende: la salute non può essere garantita con progetti tesi ad avere un ricavo economico o sulla base di listini dei costi prestabiliti.

·    Riduzione delle liste di attesa; responsabilizzare e coinvolgere realmente i medici nel governo della sanità.

·    Togliere i premi assegnati ai medici che prescrivono meno farmaci o esami, questo distrugge la scienza e coscienza del medico ed in particolare le prevenzione.

·    Diminuire i costi e i tempi della burocrazia, esageratamente alti, esistenti nella Sanità Pubblica italiana.

·    Corsi di aggiornamento per i medici di base; i costi sostenuti deducibili dalle tasse.

·    I medici dei reparti ritornino a svolgere il loro lavoro in equipe e non in camere (o numero dei letti) assegnate. Il confronto e le diverse esperienze aiutano a formulare le diagnosi e le cure utili.

·    La salute deve essere un diritto per tutti e non solo per chi può economicamente gestirsela.

CULTURA

·       L’istruzione è diritto/dovere primario di ogni cittadino; uno Stato moderno e democratico si caratterizza dall’aspetto culturale e formativo dei propri cittadini e cittadine.

·        L'università deve garantire: trasmissione della cultura; insegnamento delle professioni; ricerca scientifica e preparazione delle nuove persone della scienza.

·        Ricerca. L’Unione Europea, nel vertice di Lisbona del 2000, si è posta l’obiettivo strategico, da raggiungere entro il 2010, di diventare l’economia fondata sulla conoscenza più competitiva al mondo. Chiediamo una nuova ricerca scientifica veramente autonoma e non più lottizzata dalla partitocrazia, ma finanziata per merito con il criterio della valutazione nazionale ed internazionale

·        Cultura e industria. Controllare che le industrie culturali, tendenti ad omogeneizzare una cultura            globale, nel cui ambito si attua il dominio di nazioni economicamente potenti, non tendano ad eliminare le culture minori e locali negando, alle nazioni più deboli, la possibilità di preservare e promuovere le proprie tradizioni culturali, la propria identità.

CACCIA AMBIENTE NEL PALINSESTO POLITICO

·        Quali alleanze? CACCIA AMBIENTE è fedele alla sua autonomia. Un coniglio selvatico non può sposarsi con una carpa!

·       Votare per CACCIA AMBIENTE equivale votare scheda bianca? ASSOLUTAMENTE NO! Asserire tali affermazioni, sarebbe come negare la democrazia, poiché non si deve dimenticare che in base alla Costituzione sono i partiti politici che concorrono all’esercizio della democrazia.

·       Quali alleanze? Nel caso in cui questa fosse indispensabile, non si potrebbe concludere che sulla base di un accordo di programma, condiviso e rispettato da ambo le parti, senza perdere di vista per un solo momento i valori e le nostre rivendicazioni fondamentali, e mai per bassi interessi finanziari o di convenienza personale. Il nostro obiettivo principe è di difendere delle idee e dei valori e non quello di salvaguardare delle sedie o gli incarichi politici dei propri eletti; anche questo ci differenzia dagli altri partiti o movimenti.

LE GERARCHIE DI CACCIA AMBIENTE HA UNA SUA INFLUEZA?

·       Certamente si: ma il tutto è normato dallo STATUTO (approvato dall’Assemblea Nazionale) e dal Regolamento di Attuazione (approvato dal Comitato Direttivo Nazionale).

AGLI ELETTORI

·       Oggi tutti assistiamo a una sorta di “crisi esistenziale” della democrazia. Occorre “rilucidare il blasone” della politica, in un contesto dove la componente dei politicanti di mestiere non abbia più il sopravvento sugli elettori indecisi o inascoltati. Noi parleremo ai cittadini con franchezza, usando il loro stesso linguaggio, anche se i tecnocrati del nostro tempo definiscono “politicamente scorretto”.

·        La gente deve avvertire ed avere la certezza che saremo sempre al loro fianco, anche dopo le elezioni, e che non useremo mai il doppio linguaggio in uso nella politica. Quello che affermeremo loro in periferia sarà quello che praticheremo nella nostra attività politica a qualsiasi livello.

·        Noi vogliamo la politica vera, quella che vive ed opera sul campo, ascoltando la gente, e non sotto la doratura dei palazzi o nei saloni degli stati maggiori della partitocrazia. Oggi è tutto deciso “in alto” da tecnocrati totalmente al di fuori delle realtà quotidiane vissute dai cittadini. Noi vogliamo riportare la politica tra la gente e rispondere alle loro esigenze.

INOLTRE:

a)     Favorire l’entrata in politica di volti nuovi: uomini e donne.

b)     Riportare la politica tra la gente sempre e non solo nei periodi elettorali.

c)     Ascoltare la gente e rispettare il loro mandato e non appropriarsi di una delega in bianco
        per fare gli affari propri
 
d)     Ridare fiducia a chi non si reca a votare o vota scheda bianca.
 
e)     Ridimensionare la burocrazia.
CACCIA AMBIENTE
UN PARTITO NATO SPONTANEAMENTE DALLA BASE PER SERVIRE LA GENTE.

 

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Ultimo aggiornamento: 27-02-09